Come riequilibrare la pianta anche in situazioni di stress a causa di mancate o errate concimazioni primaverili o di post raccolta
La concimazione fogliare e la biostimolazione rappresentano soluzioni efficaci per assicurarsi produzioni elevate e di ottima qualità. Un approccio con interventi mirati e precisi, basato su queste due azioni, diviene necessario per posizionarsi con una maggiore competitività in un mercato dei prodotti fertilizzanti sempre più esigente e complesso. Per via dei costi elevati e della crisi in alcune aree viticole, poco o male si è concimato, con notevoli ripercussioni sulla fertilità delle gemme e del vigore delle piante. In questo scenario, quindi, l’efficienza nutrizionale deve essere la parola d’ordine, soprattutto in ambito vitivinicolo.
Facendo riferimento alle pratiche di coltivazione in vigneto, è possibile individuare tre componenti principali che influenzano le performance della coltura e possono determinarne un miglioramento oppure avere un effetto negativo: la fitoregolazione, le modalità di concimazione e le condizioni climatiche.
Fitoregolazione
I meccanismi regolatori dello sviluppo delle piante e della qualità dei frutti sono associati all’interazione di tre ormoni principali: giberelline, auxine e citochinine. Ognuno di essi interviene in ciascuna fase di sviluppo della vite in maniera determinante, innescando una serie di reazioni metaboliche che conducono alla produzione di fiori e acini. Si tratta di processi fisiologici complessi, fortemente influenzati da fattori esterni e il loro funzionamento erroneo impedisce di intervenire tempestivamente. La maggior parte dei fitoregolatori presenti sul mercato, infatti, se non usati rispettando le specifiche raccomandazioni e i dosaggi, producono scompensi vegeto-produttivi quali:
- Ritardi di maturazione
- Riduzione della conservabilità e/o colorazione dei grappoli
- Deformazione e riduzione del numero di acini
- Senescenza vegeto-produttiva anticipata
- Minore qualità intrinseca della produzione
Modalità di concimazione
La ridotta applicazione di concimi granulari con prezzo elevato, unitamente a condizioni ambientali (clima, escursioni termiche, suolo, etc.) e colturali (varietà coltivate, sistema d’allevamento, numero di piante ad ettaro, irrigazione, trattamenti fitosanitari, etc.) sempre più avverse, genera spesso una condizione di forzatura per le colture. Quest’ultima modalità di utilizzo dei fertilizzanti, infatti, può essere causa di scompensi vegetativi, i quali a loro volta portano quasi sempre a ripercussioni negative su quantità e qualità delle produzioni nel breve periodo. Per la vite, in particolare, è possibile osservare una riduzione del picco produttivo nel lungo periodo.
Condizioni climatiche
L’annata 2023 è stata caratterizzata da un andamento climatico difficilmente prevedibile. Analizzando i mesi trascorsi, si è passati infatti da un inverno mite, contraddistinto da assenza di precipitazioni, ad un eccesso di piogge e temperature sotto la media stagionale. Queste condizioni atmosferiche particolari si sono tradotte, innanzitutto, in una posticipazione della normale attività di ripresa vegetativa all’interno del vigneto. Ad essa si sono aggiunti stress biotici, come malattie fungine (es: peronospora con maggiore pressione) e acari, consistenti impedimenti allo sviluppo vegetativo, e stress abiotici, che hanno ostacolato il processo di traslocazione degli elementi nutritivi (macro e microelementi) nella pianta, fondamentale nelle fasi di sviluppo e fioritura-allegagione. Un’ulteriore conseguenza di questi squilibri metereologici è stata la comparsa di acinellatura e colatura del grappolo su diverse varietà di vite, comprese alcune non sensibili, dovute ad una fotosintesi ridotta.
Vitanica® MC in risposta alle avversità in vite
Alla luce di queste numerose problematiche, appare evidente come, intervenire con un ormone anziché un altro, possa provocare scompensi non sempre gestibili agronomicamente. COMPO EXPERT non produce ormoni di sintesi. Tuttavia, attraverso numerosi anni di ricerca in laboratorio, seguiti da altrettante applicazioni in campo condotte in varie parti del mondo, ha sviluppato una serie di prodotti biostimolanti che migliorano le condizioni di crescita e sviluppo della pianta, al fine di raggiungere due obiettivi:
- Aumento delle performance vegetative e produttive
- Ripercussioni positive sul reddito dell’azienda agricola
Tra di essi si distingue Vitanica® MC, un prodotto innovativo pensato per le produzioni vitivinicole di qualità. Si tratta di un biostimolante a base di Kelp e aminoacidi di origine vegetale, la cui formula è impreziosita da una componente NPK (titolazione 11-3-7) e microelementi chelati. Tale composizione, e l’azione combinata di aminoacidi e microelementi chelati, rendono questo prodotto estremamente completo e unico nel suo genere.
Somministrato per via fogliare, oltre a svolgere una funzione nutritiva, migliora l’attività fisiologica e metabolica della pianta e incrementa la risposta delle piante agli stress di natura abiotica, senza causare scompensi vegetativi o produttivi. In particolare, il composto Kelp, ricco in fitormoni di totale origine naturale, favorisce l’affrancamento della coltura, l’emissione dei capillari radicali e, pertanto, l’assorbimento idrico-minerale. Gli effetti benefici sono ottenuti quindi grazie alla produzione endogena dei fattori di crescita e di tutti i “precursori” che agiscono in sinergia tra loro, senza provocare squilibri metabolici nella vite. Non si fa riferimento quindi ad un semplice fertilizzante fogliare, poiché l’aspetto nutrizionale è in questo caso perfettamente complementare.
Vitanica® MC, inoltre, risulta utile anche per problematiche quali la fertilità delle gemme, una caratteristica non sempre direttamente correlata ad un’elevata produttività, ma che, se abbinata ad una bassa percentuale di germogli fertili, è indice del fatto che la produzione si sia svantaggiosamente concentrata solo su una parte dei germogli (Colapietra et al., 2008). Il prodotto, quindi, può risultare efficace nello sviluppo equilibrato dei germogli, garantendo significativi incrementi in lunghezza dell’internodo apicale e un accrescimento dell’area fogliare. L’ottenuta maggiore vigoria vegetativa degli organi verdi più giovani non va però a modificare il comportamento vegeto-produttivo della vite, così come l’equilibrio biochimico delle uve desiderato.
Si consiglia di utilizzare Vitanica® MC, nello specifico, per le produzioni vitivinicole di qualità, da ripresa vegetativa fino alla fase di ingrossamento acino, di modo che le stesse viti possano esprimere il loro potenziale genetico al meglio. Può essere applicato sia in fertirrigazione alla dose di 7-10 l/ha che per applicazioni fogliari alla dose di 200-250 cc/100 l di acqua.
BIBLIOGRAFIA
Colapietra, M., Piras, F., & Schirru, G. (2008). La scelta della varietà, in “La coltivazione dell’uva da tavola in ambiente mediterraneo”, 57 -76.