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Fare reddito con l’olivo? Solo migliorando l’efficienza nutrizionale

Olive close up

Aumentare la rendita di un oliveto esaltando le potenzialità produttive delle piante è possibile anche e soprattutto con una corretta gestione nutrizionale che possa garantire il corretto metabolismo vegetale per lo svolgimento di tutte le funzioni fisiologiche.

L'olivo (Olea europaea), come tutte le altre specie arboree da frutto, possiede esigenze nutrizionali particolari e, se non correttamente soddisfatte, si otterrebbe come risultato una produzione scarsa o nulla e una qualità dell’olio scadente.

Il quantitativo di fertilizzanti minerali da apportare dovrebbe essere basato sulla resa prevista, sull'assorbimento dei nutrienti e sull'analisi del terreno e delle foglie.

L'azoto è l'elemento più importante, soprattutto per la crescita vegetativa e dei frutti. Il fosforo è un componente di importanti enzimi e proteine delle piante in quanto è direttamente o indirettamente coinvolto in una serie di processi metabolici, in particolare in quelli legati alla riproduzione e al trasporto di energia. Gli olivi hanno un elevato fabbisogno annuo di potassio, in particolare durante il periodo di crescita e maturazione dei frutti, quando più del 60% del potassio disponibile migra verso i frutti. Il potassio è un elemento chiave per le dimensioni e il peso dei frutti, il contenuto di olio nel frutto e le caratteristiche qualitative dell'olio.

Il boro è un microelemento essenziale per gli olivi e il più importante per la formazione dei fiori e per favorire l'impollinazione. La carenza di boro è la più frequente e influisce direttamente sulla fertilità dell'uliveto. Lo zinco attiva una serie di enzimi ed è importante per la biosintesi delle auxine, che migliora la fioritura e l'impollinazione. Il calcio è un elemento fondamentale per lo sviluppo e il funzionamento delle radici, ed è un costituente delle pareti cellulari; è necessario per la flessibilità dei cromosomi e la divisione cellulare.

Come si può aumentare l’efficienza nutrizionale dell’olivo?

  • Con la nutrizione ammoniacale: utilizzando tecnologie che mantengono il rapporto tra azoto ammoniacale e nitrico a favore di quello ammoniacale. In questo modo viene garantita la presenza costante di azoto ammoniacale in prossimità delle radici con ripercussioni positive per l’intera pianta di olivo:
    • Acidificazione della rizosfera (più fosforo e microelementi per la pianta)
    • Maggiore ramificazione laterale dei fusti (e stoloni)
    • Internodi più corti: piante più compatte
    • Fioritura più energica
    • Maggiore allegagione
    • Influenza positiva sulla divisione cellulare (calibro)
  • Con la biostimolazione: l’applicazione di biostimolanti potenzia la risposta dell’olivo a stress abiotici (ad esempio termici e idrici), migliora lo sviluppo radicale, l’assorbimento di nutrienti ed acqua, l’accrescimento vegeto-produttivo e, pertanto, le rese in quantità e qualità.
  • Mediante apporto micro e meso nutrienti: è fondamentale correggere e prevenire carenze di microelementi e mesoelementi in colture esigenti in boro come l’olivo. È importante però che siano altamente disponibili e completamente solubili in acqua. Lo zolfo (S), in sinergia con microelementi, favorisce il metabolismo azotato della pianta e migliora i parametri qualitativi dell’olio. Il magnesio (Mg) e il manganese (Mn) stimolano fortemente l’attività fotosintetica e lo stay green.
  • Con l’apporto di batteri utili per l’olivo: nell’olivicoltura moderna è ormai dimostrato che l’apporto di microrganismi utili per la pianta del genere Pseudomonas e Bacillus rappresenta uno strumento straordinario per migliorare le performance della pianta. Questi batteri fanno parte dei P.G.P.R. (Plant Growth Promoting Rhizobacteria) per via della loro capacità di promuovere lo sviluppo radicale e vegetativo grazie alla loro azione di biostimolazione e alla loro capacità di smobilizzare nutrienti bloccati. Il mix unico di microrganismi ne esalta i loro benefici grazie ad un’attività sinergica.
p.g.p.r.

Quando intervenire per aumentare l’efficienza nutrizionale?

  1. Da un mese prima della ripresa vegetativa: Considerata l’importanza dell’azoto per questa coltura, la concimazione azotata dovrebbe essere frazionata in due-tre momenti tra la ripresa vegetativa e la fase di indurimento del nocciolo a meno che non si utilizzino concimi a rilascio graduale (o lento rilascio). L’obiettivo principale è quello di rendere l’azoto disponibile alla pianta in base alle esigenze fisiologiche. È di fondamentale importanza che non ci siano eccessi di azoto. Troppa disponibilità di azoto, per esempio, aumenta la suscettibilità delle drupe agli attacchi della mosca o all’occhio di pavone; inoltre gli oliveti del centro Italia, soprattutto quelli collinari, sono spesso a rischio gelate e per questo sarebbe utile ritardare il più possibile l’apporto di azoto disponibile al suolo. In pratica è necessario limitare l’attività vegetativa delle piante fino a fine marzo posticipando le concimazioni e intervenendo con l’irrigazione, laddove presente, non prima di maggio.
  2. Da sviluppo mignole a fioritura: situazioni di stress durante queste fasi possono portare ad anomalie nella formazione del fiore, riduzione del numero delle infiorescenze, aborto dell’ovario e minore allegagione, anche se lo stress è di breve durata.
  3. Da post fioritura a maturazione: durante i periodi specifici di accrescimento e maturazione, la limitazione e la disponibilità di risorse influenzano vistosamente lo sviluppo delle componenti del frutto (Proietti et al. 1993).

COMPO EXPERT consiglia di intervenire con prodotti che vanno incontro alle esigenze della pianta, aumentano l’efficienza d’uso dei nutrienti e garantiscono risultati ottimali con una importante riduzione delle unità fertilizzanti rispetto alla concimazione tradizionale:

  1. Da un mese prima della ripresa vegetativa: Il 60% con prodotti granulari della linea NovaTec® (con tecnologia NET) e Blaukorn® (in base alle esigenze colturali) prima della fioritura e il restante 40% successivamente con fertirrigazioni e trattamenti fogliari.
3D NovaTec N-Max
Blaukorn Classic

Da sviluppo mignole a fioritura: applicazione per via fogliare di Basfoliar® Kelp SL (biostimolante naturale ad alta efficienza) insieme a Nutribor® (boro, micro e meso elementi totalmente assimilabili).

3D Nutribor

Da post fioritura a maturazione: in fertirrigazione è fondamentale una nutrizione ammoniacale con i fertilizzanti idrosolubili NovaTec® Solub (con inibitore della nitrificazione e batteri utili del genere Pseudomonas e Bacillus). Con la gamma NovaTec® Solub cambiamo l’equilibrio tra azoto ammoniacale e azoto nitrico nella soluzione circolante e di conseguenza il rapporto tra le due forme azotate assimilate dall’olivo. Grazie alla tecnologia NET infatti, l’azoto ammoniacale viene stabilizzato dall’inibitore della nitrificazione 3,4 DMPP (3,4 Dimetilpirazolofosfato). Con la fertirrigazione inoltre se ne apportano microdosi e questo rallenta selettivamente e temporaneamente l’attività dei batteri Nitrosomonas rallentando di conseguenza la trasformazione dell’azoto ammoniacale in azoto nitrico (nitrificazione). Infine il prodotto NovaTec® Solub BS-Rhizo oltre ad avere la tecnologia NET precedentemente descritta, contiene al suo interno batteri utili per l’olivo del genere Pseudomonas e Bacillus.

novatec-solub-bs-rhizo

Per via fogliare invece Basfoliar® Kelp SL (biostimolante naturale ad alta efficienza) insieme a concimi fogliari della linea Basfoliar® (Basfoliar® Inicial e Basfoliar® Olivo).

Gama BASFOLIAR SP - ESP

Per contattare un tecnico e ricevere un piano di concimazione personalizzato: info.compo-expert@compo-expert.com

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