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Vite da vino: lotta integrata, riduzione dell'uso di fitofarmaci e dei danni da scottatura con Invelop® White Protect a base di Talco E553b

product group biostimulants invelop

Una difesa fitosanitaria dei vigneti che coniughi la riduzione dell’utilizzo dei fitofarmaci, con il mantenimento della qualità e quantità delle produzioni, tutelando la biodiversità, è ormai la condizione necessaria per una viticoltura moderna e al passo coi tempi.

Negli ultimi anni i consumatori, la GDO e le normative europee hanno posto sempre più attenzione alla qualità della produzione agro-alimentare anche nel settore vitivinicolo. Le tecnologie legate alla chimica analitica ed ai relativi costi ridotti consentono alla distribuzione di porre standard sempre più esigenti in termini di residui per numerose molecole. Per questa ragione oggi i viticoltori si trovano a gestire aspetti legati a residui di contaminanti che oltretutto in alcuni casi influenzano negativamente i processi di vinificazione compromettendo la qualità del mosto e del vino.

La vite è una delle colture ad alto consumo di fungicidi; ha infatti un indice medio di frequenza dei trattamenti molto più alto delle colture a pieno campo. Il 60%-70% della spesa fitosanitaria è destinata a prodotti che servono a combattere e contenere malattie fungine e l’oidio è tra quelle più frequenti.

Invelop® White Protect è una sostanza di base ad attività fungifuga ed insettifuga a base di una particolare varietà di talco, il Talco E553b, una sostanza di base autorizzata a livello europeo dall’Efsa per la protezione di fruttiferi, olivo e vite da insetti e malattie fungine. Le particolari proprietà lipofiliche consentono un’elevata adesione ai tessuti vegetali e quando irrorato, crea una barriera fisica contro gli insetti, un ambiente sfavorevole allo sviluppo dei funghi patogeni e una protezione da stress abiotici legati ad un eccessivo irraggiamento (sunburn) sulle varietà suscettibili. Si integra perfettamente nei programmi di lotta integrata della vite e consente di ridurre i residui di agrofarmaci perché rappresenta un metodo di lotta alternativa.

Invelop® White Protect in generale può essere impiegato in alternativa e/o in strategia all’impiego di agrofarmaci.

Il Talco E553b può anche essere applicato a bassi dosaggi insieme ai normali trattamenti consentendo, oltre che una riduzione dell’impiego di molecole chimiche, anche e soprattutto una maggiore efficienza in termini di risultato grazie alla sua capacità di ridurre l’acqua libera sulla superficie fogliare.

Il Talco E553b viene estratto in Francia, a Luzenac, e presenta caratteristiche uniche che lo rendono ideale per le applicazioni fogliari; il prodotto è sicuro e considerato un addittivo alimentare.

Differenze significative tra Invelop® White Protect ed i principali prodotti della concorrenza

Differenze significative tra Invelop® White Protect ed i principali prodotti della concorrenza

Per quanto riguarda la vite, Invelop® White Protect è autorizzato per il controllo dell’oidio ma possiede una significativa attività collaterale nei confronti di altre importanti patologie fungine (peronospora, botrite, marciume acido).

Media di prove di incidenza confrontando Invelop® White Protect con alcuni dei più diffusi fitofarmaci chimici presenti in commercio

Media di prove di incidenza confrontando Invelop® White Protect con alcuni dei più diffusi fitofarmaci chimici presenti in commercio

Inoltre il prodotto ha un’importante azione repellente nei confronti di cicaline e acari.

Invelop® White Protect consente dunque di ridurre fino al 40% l’apporto dei prodotti fitosanitari che normalmente vengono impiegati su vite.

Efficacia di Invelop® White Protect anche su danni da scottature solari negli acini (sunburn)

I danni da scottature solari sono dovuti all’eccessivo irraggiamento ricevuto dagli acini nelle ore centrali del giorno o all’effetto lente creato dall’acqua di evapotraspirazione. Questo fenomeno si manifesta a livello della buccia dell’acino e può causare ustioni. La scottatura delle bacche porta alla formazione di aree necrotiche sull'acino che causano un decremento della produttività del vigneto e uve di minore qualità. Inoltre possono comportare dei problemi di gestione sanitaria, con il possibile attacco di microrganismi patogeni sui grappoli ammalorati. Il sunburn può quindi ridurre sensibilmente la resa produttiva e qualitativa. L’applicazione di Invelop® White Protect favorisce la riduzione della temperatura sulla superficie degli acini riducendo i danni da scottature solari.

Efficacia di Invelop® White Protect sulla riduzione della temperatura sulla superficie degli acini; media di 3 anni di prove (2009-11)

Efficacia di Invelop® White Protect sulla riduzione della temperatura sulla superficie degli acini; media di 3 anni di prove (2009-11)

Modalità di applicazione

Si consiglia di applicare il Talco E553b alla dose di 3-5 kg/ha in sinergia con gli agrofarmaci di copertura per il controllo della peronospora e di applicarlo alla dose di 15 kg/ha per la prevenzione dell’oidio, della botrite, dei marciumi acidi e dei danni da scottature. Alla stessa dose esplica la sua attività di repellenza nei confronti di cicaline e acari.

Invelop® White Protect non influenza la vinificazione

Invelop® White Protect quando applicato in vigneto in chiave antifungina o per combattere il sunburn, non altera i parametri qualitativi delle uve. È stato testato per 2 anni in Francia (2016-17) su diversi vitigni per valutare se una sua eventuale applicazione alterasse la cinetica fermentativa in cantina:

  • Vitigni testati: Chardonnay e Syrah
  • Tesi a confronto: Invelop® White Protect e Zolfo WG (standard)
  • Parametri organolettici valutati: controllo della maturità, analisi dei mosti, cinetica fermentativa, analisi al termine della fermentazione alcolica
  • Parametri qualitativi valutati: analisi sensoriale del vino

Dai numerosi test è emerso che:

  • Invelop® White Protect non altera i parametri relativi alla fermentazione alcolica e non si discosta dalle performances degli standard
  • Invelop® White Protect non altera i parametri sensoriali del vino
Invelop® White Protect come strumento per ridurre l’apporto di zolfo nei vigneti ed evitare che gli eventuali residui possano portare alla formazione di elevati livelli di composti solforati nei vini finiti.

Invelop® White Protect come strumento per ridurre l’apporto di zolfo nei vigneti ed evitare che gli eventuali residui possano portare alla formazione di elevati livelli di composti solforati nei vini finiti.

La difesa della vite nei confronti dell’oidio è basata, soprattutto nei protocolli di lotta biologica, sull’utilizzo di zolfo elementare. Questa pratica trae la sua motivazione dal fatto che studi condotti alcune decine di anni fa misero in evidenza come il trattamento con zolfo elementare fosse efficace ed economico nel contenimento dell’oidio (Gump et al., 1996). Il problema potrebbe nascere, nel caso delle uve da vino, dal fatto che gli eventuali residui di zolfo possano portare alla formazione di elevati livelli di composti solforati nei vini finiti. I meccanismi chimico-microbiologici che influenzano tale sentore, sono da tempo studiati, ma solo negli ultimi anni sono state approfondite le implicazioni degli interventi agronomici effettuati in campo (utilizzo del rame e dello zolfo) (Wainwright T., 1970; Rauhut D., 1993; Rauhut et al., 1994), assieme alle scelte enologiche prese in fase di vinificazione (selezione del lievito) (Nedjma e Hoffmann, 1996; Howell et al., 2006) ed il profilo aromatico del vino (formazione di molecole solforate volatili) (Delfini et al., 1976; Bidan e Collon, 1985; Zambonelli, 1988; Dubois P., 1994; Landaud et al., 2008).

Considerato quanto detto fino ad ora, l’utilizzo di Invelop® White Protect consente una riduzione importante dell’uso di agrofarmaci compreso lo zolfo, creando così le migliori condizioni per produrre uve di qualità, sane, con minori residui di zolfo e/o rame.

Per maggiori informazioni è possibile contattare i tecnici COMPO EXPERT scrivendo a info.compo-expert@compo-expert.com

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