Uva da vino
Informazioni di base
Il potenziale qualitativo dell'uva da vino può essere raggiunto attraverso moderati livelli di vigoria e resa.Pertanto, i migliori terroir si trovano in terreni meno fertili, con pendenze e un buon orientamento al sole.
I sistemi di gestione ottimali sono definiti da una combinazione di diversi parametri. Questi includono la densità, che varia a seconda del clima del vigneto, le rese desiderate, l'orientamento, il sesto di impianto e il tipo di potatura.
Il fabbisogno di nutrienti della vite da vino è basso, in particolare per il fosforo e l'azoto.
Per garantire una buona qualità dell'uva è necessario limitare la vigoria con una conseguente una resa moderata.
Descrizione dettagliata
La vite da vino necessita di piccole quantità di azoto, un eccesso del quale può essere dannoso per la qualità dell'uva, in quanto favorisce la produzione di proteine a scapito dei composti fenolici, su cui si basano i sapori. Un apporto di azoto al suolo di circa 30-50 kg/ha per anno, a seconda della varietà e del metodo di coltivazione, può coprire il fabbisogno di azoto della coltura. Si può anche considerare l'uso di prodotti fogliari.
Il fosforo svolge un ruolo importante nello sviluppo vegetativo della vite. La presenza di micorrize e di altri microrganismi a livello radicale permette un buon utilizzo delle riserve di fosforo del suolo.
Sarebbe preferibile un apporto annuale al suolo di fosforo pari a circa 15-20 unità/ha. Il potassio influenza il metabolismo della vite, così come l'acidità. I picchi della domanda in potassio si verificano nella fase della rottura delle gemme e durante la fase di maturazione. I danni da carenza di potassio possono influenzare la qualità dell'uva anche prima che si notino i sintomi visivi: il contenuto zuccherino si riduce, l'acidità rimane elevata e la sintesi dei composti fenolici è limitata. Per un'efficace applicazione del potassio, si raccomanda di applicare una media di circa 60-80 kg/ha per anno, a seconda della varietà e del metodo di produzione.
Si suggeriscono applicazioni equilibrate di potassio e magnesio sulla base di un'analisi petiolare del rapporto K/Mg. In questo modo si evita la competizione tra questi due elementi nell'assorbimento da parte delle radici. I microelementi svolgono un ruolo fisiologico importante in tutti i metabolismi delle piante, come la fotosintesi, la respirazione e il trasporto di energia. La carenza di ferro è tra le più diffuse e si manifesta più frequentemente in coltivazioni su terreni calcarei, dove il ferro rimane legato nel terreno a causa di un pH elevato non rendendosi quindi disponibile per le piante.
La biostimolazione (ad es. Basfoliar® Kelp SL) sull'uva da vino inizia con la corretta fertilizzazione del terreno, con programmi di fertirrigazione completi con Hakaphos® o NovaTec® Solub. Per l'applicazione fogliare si consiglia Solubor® DF e Fetrilon® 13.